È ancora possibile, ormai alle soglie del 2020, produrre e mixare musica elettronica senza computer?

Quali sono le difficoltà tecniche da superare per avere un sistema efficiente che risponda ai nostri voleri artistici? Come possiamo organizzare una struttura riproducibile nel tempo, anche a distanza di mesi, che non si basi interamente sull’improvvisazione?
In questa serie di articoli capiremo come progettare uno studio basato solo su hardware esterno e come poter produrre e mixare Out of The Box.

I temi che andremo a toccare saranno:
.sincronizzazione tramite MIDI Clock;
.eventi e controlli MIDI;
.interazione con controlli CV;
.signal flow audio;
.registrazione stereo e multitraccia;
.mixing;
.integrazione del nostro sistema con un computer (MIDI/Audio).

Ci saranno esempi pratici basati soprattutto sulla mia esperienza con diversi sequencer, synth e sampler, ma chiaramente tutto ciò che verrà qui descritto si potrà applicare a quasi ogni macchina là fuori, dopo aver letto il relativo manuale.

Ecco una panoramica delle apparecchiature che andremo ad analizzare negli esempi pratici:
.Tascam DP-24 – registratore multitraccia
.Akai MPC1000 con sistema operativo JJOS – campionatore con sequencer integrato
.Doepfer A100 – synth modulare
.Yamaha TG77 – synth polifonico politimbrico
.Novation Mininova – synth polifonico monotimbrico
.Arturia Microbrute – synth monofonico monotimbrico
.TC Electronic M-One XL, TC Electronic D-Two e Lexicon MX300 – effetti a rack

A presto!